Il Parlamento Ue ha dato il via libera alla norma pesi e dimensioni che autorizza la circolazione di camion ecologici più lunghi e pesanti. Obiettivo dei parlamentari è di aumentare il peso massimo dei camion a emissioni zero per compensare lo spazio e il peso necessari per ospitare batterie o celle a idrogeno e per fornire ulteriore capacità di carico.
Una decisione che avrà sicuramente effetti in tutti i segmenti del trasporto merci.
Ne parliamo con Giuseppe Curcio, presidente della Rete Astre Italia.
Come si pone Astre rispetto a questa strategia? Siete a favore dell’introduzione dei mega truck?
“Astre è un’entità che ha lo scopo di creare e supportare opportunità di Business tra i Soci, infatti non è un’associazione bensì un consorzio. Il pensiero dei soci, come immagino sia per la maggior parte degli operatori del settore, è assolutamente positivo rispetto alla rimodulazione di pesi e misure, cosa ben rappresentata dal progetto Mega Truck. Potrebbe essere la soluzione (come già anticipato in un’altra mia intervista) ad una serie di problematiche che attanagliano il nostro settore e quello del sistema economico nella sua totalità. Oltre al fatto che, inevitabilmente ha anche dei risvolti positivi rispetto alla sostenibilità ambientale del sistema trasporto”.
L’Italia, con le sue peculiarità infrastrutturali, sarebbe in grado di accogliere questo tipo di veicoli?
“Ritengo di sì. Ovvio che la circolazione dei convogli va regolamentata in maniera da renderli utilizzabili, almeno in una prima fase, in ambiti viari ben definiti, che rispondano a caratteristiche infrastrutturali che permettano tali impieghi”.
Il mondo associativo ferroviario ha avanzato diverse critiche perché ritiene che la direttiva non incentivi l’intermodalità. Siete d’accordo?
“Ritengo che i sistemi di trasporto in particolare ferroviario, stradale e navale, debbano essere sempre più integrati e soprattutto debbano porsi l’uno verso l’altro con assoluto senso di partenariato, piuttosto che concorrenziale/oppositivo ed in certi casi addirittura lobbistico. Dobbiamo renderci conto che creare opportunità e soprattutto metterle in rete, che è ciò che quotidianamente realizziamo in Astre in ambito non solo domestico, può essere l’elemento attraverso cui le nostre aziende potranno approcciare le sfide future con maggiore successo.
Se l’orientamento europeo sarà confermato anche a giugno dopo le elezioni, cosa potrà fare l’Italia per adeguarsi e non subire contraccolpi commerciali?
“Deve semplicemente adeguarsi e magari perché no, anche anticipare ciò che molto probabilmente gli altri, i paesi comunitari, stanno già mettendo in atto come ad esempio la Spagna. Il rischio potenzialmente determinato dall’inerzia nel decidere può essere certamente impattante sotto il profilo commerciale e per evitare questo tipo di conseguenze confido personalmente in un impegno da parte delle associazioni di categoria”.