Chi li chiama mega truck, chi gigaliner, chi, in italiano supercamion. Ma la sostanza non cambia i longer heavier vehicle (LHV) potrebbero cominciare a circolare su tutte le strade europee. Il Parlamento di Strasburgo, infatti, nonostante le numerose polemiche, soprattutto italiane, ha dato il via alla riforma della Direttiva pesi e misure inserendo la possibilità di transito per combinazioni di camion e rimorchio lunghi fino 25,25 metri, quasi 9 metri in più dei camion standard.
I paesi in cui circolano senza problemi sono Svezia e Finlandia, ma anche in Germania, pur se in via sperimentale gli Lhv si possono vedere già. Lungo lo stivale, invece, finora sono stati vietati, ma la nuova direttiva rende possibile la loro introduzione.
L’obiettivo della direttiva Ue
Nella posizione adottata dai parlamentari europei si fa riferimento alla necessità di incentivare l’utilizzo di camion a trazione elettrica o a idrogeno che, proprio per poter ospitare le batterie o le celle, necessitano di una maggiora ampiezza a meno di non diminuire la capacità di carico. Dunque più lunghi e più pesanti per poter ospitare batterie e celle ad idrogeno e offrire comunque spazio per le merci da trasportare in modo da non vedere aumentare il numero di transiti lungo le strade europee per la stessa quantità di merci che ora transita sui veicoli a trazione ordinaria.
Le critiche
Eppure non tutti sono a favore della riforma. Se i parlamentari europei sono convinti che si tratti di una svolta ambientalista proprio questi ultimi, gli ambientalisti, la contestano. La riforma della direttiva non escluderebbe, contestano gli ambientalisti, l’applicazione delle nuove misure (i 25 metri di lunghezza e le 60 tonnellate di peso) anche ai camion con trazione diesel. Dunque vi sarebbe il rischio di vedere le strade europee trafficate da camion giganti e per di più inquinanti ancor peggio che finora. Un rischio che toccherà ai singoli paesi, in sede di ricezione e attuazione, evitare, magari semplicemente escludendo dalle nuove misure e pesi autorizzati i veicoli pesanti alimentati con sistemi che non siano ad emissioni zero.
L’altra critica mossa ai deputati europei riguarda la sicurezza per gli altri veicoli e per i pedoni messa a rischio dagli Lhv e la necessità di strade che siano adeguate ai mezzi giganti. Un gigaliner che percorra una strada urbana o anche extraurbana che non sia un’autostrada a più corsie potrebbe, in effetti, provocare facilmente ingorghi o peggio incidenti.
Infine vi è il rischio “commerciale” di disincentivare il passaggio intermodale tanto auspicato dalla gomma al ferro o alle vie del mare. E le compagnie ferroviarie sono in prima linea nel criticare la riforma della direttiva.
Le contromisure della riforma
I parlamentari europei, prendendo in considerazione le critiche e le perplessità avanzate intendono limitare l’aumento di lunghezza e di peso solo ai veicoli ad emissioni zero, escludendo perciò che possano circolare megatruck diesel altamente inquinanti. Quanto al problema delle strade si adotterà un elenco preciso di arterie sulle quali gli Lhv potranno transitare. L’elenco dovrà essere disponibile e consultabile online in tutta Europa. Quante infrastrutture del genere vi siano in Italia è però tutto da vedere.
Infine i mega camion dovranno essere dotati di una etichetta Ue altamente visibile che avverta gli altri utenti della strada della maggiore lunghezza del veicolo, proprio per scongiurare pericoli.
Resta il pericolo “commerciale” per il quale l’unico rimedio pare essere l’incentivazione all’utilizzo delle ferrovie e delle vie del mare, magari attraverso “aiuti”, il miglioramento dei collegamenti su binari, l’adeguamento di porti e banchine.
Il dibattito, dunque, è tuttora in corso.