La protesta, nel settore degli autotrasporti, iniziata al porto di Genova si è estesa al porto di Napoli. Anche al porto di Napoli infatti gli autotrasportatori hanno annunciato un aumento delle tariffe di servizio di movimentazione. Il risarcimento è richiesto a causa delle code e dei disservizi ormai insostenibili, dal 15 giugno 2024, mentre a Genova la richiesta era già stata avanzata a partire dal 3 giugno.
Perché la congestion fee
Le imprese che operano nei servizi portuali genovesi hanno chiesto un indennizzo compreso tra 120 e 180 euro per ogni viaggio. Questa decisione è una risposta alle gravi criticità operative che rendono difficoltoso il lavoro dei camion, compromettendo la regolarità delle operazioni logistiche.
Ad annunciare l’applicazione della cosiddetta “congestion fee” sono state le principali associazioni del settore autotrasporti – Aliai, Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Lega Cooperative e Trasportounito.
“La misura è stata resa necessaria dai lunghi tempi operativi e dai ritardi nei processi documentali e autorizzativi per le attività di carico e scarico dei container” hanno chiarito le Associazioni, specificando che la situazione impedirebbe “una regolare programmazione dei trasporti, generando costi significativi che finora sono stati sostenuti esclusivamente dalle imprese di autotrasporti. La perdita di produttività economica e i costi derivanti dai cantieri autostradali e ferroviari aggravano ulteriormente la situazione”.
Da Genova a Napoli il fronte della protesta
Gli autotrasportatori partenopei, esasperati dai continui disservizi, hanno deciso di adottare misure simili a quelle di Genova. Dal 15 giugno, dovrebbe scattare un aumento delle tariffe di servizio di movimentazione per compensare i costi aggiuntivi derivanti dalla congestione portuale.
Anche in questo caso le associazioni locali dell’autotrasporto richiedono un risarcimento per i costi extra sostenuti.
Cosa chiedono le associazioni di settore
Le associazioni del settore chiedono alle imprese committenti di condividere i costi generati dalla congestione portuale. Senza un contributo equo, la continuità dei servizi di trasporto è a rischio, con gravi ripercussioni sull’economia, sull’occupazione e sulla sicurezza stradale.
Le associazioni “auspicano un intervento dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e del Mar Tirreno Centrale” per riconoscere la situazione di “eccezionale criticità operativa” e garantire che l’indennizzo richiesto sia visto come un “parziale risarcimento per i sovraccosti subiti dalle imprese di trasporto“.
Il No di Fedespedi
Bocciata senza appello da Fedespedi, Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali, la richiesta di una congestion fee.
“I disservizi denunciati dagli autotrasportatori vengono subiti da tutta la catena logistica – ha dichiarato Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi – Tali criticità già oggi comportano oneri economici diretti e indiretti sulla merce, che non può certamente farsi carico di ulteriori costi come la congestion fee”.
Fedespedi ha quindi chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto alle Autorità Portuali.
Per Fedespedi il contesto economico e geopolitico internazionale e nazionale impone già gravi oneri addizionali a importatori, esportatori e imprese di spedizione e logistica. Tali oneri derivano dalle incertezze nei tempi di consegna, dall’allungamento delle rotte commerciali e dallo stato delle infrastrutture del Paese, attualmente interessato dall’apertura di numerosi cantieri. Questi ultimi, se da un lato mirano a rimediare ad anni di mancati investimenti e manutenzioni, dall’altro limitano necessariamente l’operatività quotidiana.
Secondo Fedespedi, infatti, l’introduzione di un costo extra rischia di indebolire e danneggiare pesantemente il porto di Genova.
“Il porto di Genova nei prossimi mesi sarà soggetto a importanti opere infrastrutturali che ridurranno la capacità di trasporto ferroviario. – scrive in 7una nota la Federazione degli spedizionieri – Questa situazione potrebbe determinare significative deviazioni di traffico, suscitando preoccupazione tra le imprese di spedizione italiane aderenti alla Federazione”.
La trattativa in corso
Intanto è stato aperto un tavolo di confronto tra l’autorità portuale del Mar Ligure occidentale e tutti gli operatori interessati dalla filiera che ha fatto slittare, almeno per il momento, l’applicazione della Congestion fee al Porto di Genova al 17 giugno. Intanto anche a Napoli si attende l’evoluzione della situazione.