Destano gravi preoccupazioni nel settore del trasporto merci gli annunciati ritardi per la riapertura del Traforo ferroviario del Frejus.
A rendere noto che i lavori di ripristino potrebbero durare più del previsto la SNCF, gestore del servizio ferroviario transalpino.
Lo stato dei lavori
A far slittare la data il pericolo di nuovi crolli della falesia che sovrasta il tunnel ferroviario, l’autostrada A43 e la RD 1006.
La frana che ha obbligato alla chiusura si è verificata nell’agosto del 2023. Da allora un team di tecnici e di esperti geologi sta lavorando per ripristinare la sicurezza del tratto.
Esperti del Dipartimento, di SNCF Réseau e di RTM lavorano in equipe, con un monitoraggio costante sull’andamento dei lavori da parte del Comitato per il servizio ferroviario della Maurienne.
Eppure finora il pericolo di nuovi crolli dalla Falesia minaccia l’intero tratto, compreso quello ferroviario, impedendo la messa in sicurezza di binari, catenaria, reti di rilevamento, cavi di segnalamento e testata della galleria, tutti danneggiati.
Le soluzioni tecniche finora adottate dovrebbero garantire una riapertura per il primo trimestre 2025, sempre che la situazione geologica si riesca a controllare.
Le preoccupazioni del settore trasporti
Il nuovo spostamento “della data di prevista riapertura della ferrovia del Frejus rappresenta non solo un ulteriore duro colpo al commercio transfrontaliero tra Italia e Francia, ma un nuovo ostacolo per l’Europa sulla strada di uno switch modale delle merci dalla modalità tutto strada a quella intermodale”. A scriverlo, in una nota indirizzata al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai Parlamentari europei eletti nella Circoscrizione Nord Ovest e ai membri della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, sono il Presidente Fai Conftrasporto Paolo Uggé e il coordinatore FAI-Conftrasporto Nord Ovest, Enzo Pompilio D’Alicandro.
I vertici di Fai, infatti, sottolineano che “Il problema del collegamento ferroviario è particolarmente sentito nel Nord Ovest per l’entità quantitativa e qualitativa degli scambi transfrontalieri con la Regione francese di Rhône-Alpes” – e aggiungono che “l’Interporto S.I.TO di Orbassano è anche il terminale italiano dell’AFA, Autostrada Ferroviaria Alpina, che vede a Aiton il terminale francese, una struttura che consente un ingente spostamento di veicoli dalla strada alla rotaia, mezzi che trasportano prevalentemente merci pericolose e che oggi sono obbligati a transitare attraverso il Traforo Autostradale del Frejus”.
A complicare la situazione, poi, ci sono i lavori in corso anche lungo il tunnel autostradale del Frejus che tuttora consente il traffico in una sola canna e periodicamente limita la circolazione per poter proseguire i lavori che porteranno all’apertura della seconda canna. La prossima chiusura è prevista proprio dalle ore 22 del 26 agosto alle ore 6 del 27. Intanto si registrano interruzioni nel transito anche al Monte Bianco che dal 2 settembre al 16 dicembre sarà chiuso per lavori. Le propsettive per l’autunno, dunque, non sono affatto rosee.
La richiesta del settore
Fai Conftrasporto, quindi, ha chiesto un incontro urgente con il Ministro perché si faccia portavoce delle preoccupazioni delle imprese italiane presso il Governo francese e ottenga una data certa per la riapertura del tunnel ferroviario. In un recente vertice il Ministro Tajani ha assicurato che non appena terminata la pausa estiva premerà verso il Governo francese perché acceleri i tempi. Intanto la Regione Piemonte ha anche proposto il supporto dei propri tecnici per venire incontro alle difficoltà registrate nei lavori.