In questi giorni si sono svolte diverse proteste dei gruppi autonomi di autotrasportatori siciliani contro il rincaro dei costi del carburante e dei biglietti per gli spostamenti via mare e via terra. Circa un migliaio tra camion e trattori si sono riversati nelle strade e autostrade tra Avola, Gela, Termini Imerese, Tremestieri etneo, Catania e nelle vicinanze dello Stretto di Messina.
Le ragioni della protesta sono state al centro di recenti incontri tra i sindacati di categoria e il viceministro alle Infrastrutture Teresa Bellanova.
“Stanno bloccando i cittadini, invitandoli a fermarsi. La situazione è ormai incontrollabile, la rabbia degli autotrasportatori per il caro carburante ha portato all’esasperazione: presidi di gruppi autonomi bloccano le strade mettendo di traverso trattori e camion e impedendo a chi vuole transitare di proseguire”, spiega Salvatore Bella, segretario regionale di Conftrasporto Sicilia.
Nei giorni scorsi il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e l’Assessore Marco Falcone hanno comunicato che la Regione ha stanziato 10 mln subito spendibili per il recupero parziale del costo per l’attraversamento dello Stretto di Messina.
“La nostra categoria ha subito aumenti pari al 30% sia sul carburante sia sul costo del traghetto, non è possibile scaricare sui committenti questi rincari, soprattutto riguardo alla filiera ortofrutticola – continua Bella -. Per queste motivazioni chiediamo uno sforzo al governo nazionale per evitare ulteriori peggiori conseguenze”.