Un convoglio composto da quattro mezzi dell’azienda Ceccarelli Group, partito da Palmanova (UD) con un carico di beni di prima necessità per i profughi ucraini, è arrivato a Suceava, in Romania. L’operazione è stata predisposta dal Dipartimento della Protezione civile nell’ambito del Meccanismo unionale di Protezione Civile e il trasporto è stato organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Si tratta del primo carico di aiuti umanitari consegnato dall’Italia alla Romania.
A bordo dei quattro camion – ha spiegato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga – sono stati caricati medicinali e dispositivi farmaceutici raccolti in questi giorni grazie al supporto delle Regioni e Province autonome italiane. La sede regionale, infatti, è stata individuate quale hub nazionale del centro di smistamento del materiale proveniente da tutta Italia e che di volta in volta verrà inviato nei luoghi che saranno indicati dal Dipartimento nazionale.
“Sappiamo di affidare questi carichi a professionisti di grande qualità che sono sia i nostri tecnici della Protezione civile, nonché il personale della ditta friulana che ha messo a disposizione parte dei convogli e degli autisti, ai quali va il mio ringraziamento”, ha detto Fedriga.
A Suceava, dove è operativo un hub europeo di smistamento dei materiali, il convoglio è stato accolto dal capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, il segretario di Stato del Ministero dell’Interno rumeno e capo del Dipartimento per le situazioni di emergenza, Read Arafat, l’ambasciatore italiano in Romania, Alfredo Maria Durante Mangoni.
Il vicegovernatore della Regione con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi ha spiegato che è in partenza una seconda colonna formata da uomini e mezzi che andranno ad allestire una struttura di smistamento in Slovacchia poco fuori dal confine ucraino, destinata ai flussi di profughi. Riccardi ha aggiunto che la struttura operativa è impegnata da qualche giorno anche sull’attività legata all’accoglienza e alla sicurezza sanitaria dei profughi che stanno varcando i confini.