Sistemi Adas obbligatori dal 7 luglio

I sistemi Adas, ovvero gli Advanced Driver Assistance System, che sono i sistemi avanzati di assistenza alla guida, diventeranno obbligatori per tutti i veicoli di nuova immatricolazione. Tra questi, ovviamente, anche e soprattutto i camion.

Dunque gli ADAS dovranno essere montati sui veicoli per il trasporto delle persone categoria M, sui veicoli per il trasporto merci categoria N, sui rimorchi e semirimorchi categoria O.

Obiettivo dell’obbligo è garantire maggiore sicurezza sulle strade.

Gli Adas obbligatori per i camion

Segnale di arresto di emergenza: luce di stop lampeggiante che segnala a chi segue il mezzo pesante che il camion sta rallentando rapidamente o sta frenando bruscamente;

Assistenza intelligente per la velocità:  è un sistema di monitoraggio della velocità che avvisa il conducente se supera il limite, invitandolo a rallentare.

Sistema di monitoraggio della pressione pneumatici: dispositivo per il monitoraggio degli pneumatici che segnala al conducente un’eventuale perdita di pressione in tempo reale.

Controlli per la retromarcia: sensori e telecamera che offrono al conducente una panoramica degli oggetti e delle persone che si trovano alle spalle del tir o del furgone.

Sensori angoli ciechi: un sistema basato su telecamere che rileva la presenza di un pedone o un ciclista a fianco del mezzo, in particolare sul lato destro, detto appunto angolo cieco perché impossibile da controllare per il conducente.

Rilevamento della sonnolenza e della soglia di attenzione: sistemi di sicurezza che servono per valutare lo stato di attenzione del conducente.

Il futuro degli Adas

Nei prossimi anni l’Unione europea ha previsto la progressiva introduzione di nuovi sistemi Adas che diventeranno obbligatori a scadenze precise:

Nel 2026 sarà obbligatorio dotare i veicoli di sistemi per il “riconoscimento e la prevenzione delle distrazioni”.

Per il 2029 saranno richiesti ulteriori dispositivi di sicurezza, tra cui una “visione diretta migliorata del posto di guida” e la cosiddetta scatola nera, cioè un “registratore dati evento in caso di incidente”.