I divieti ai mezzi pesanti imposti sul ponte Lueg al Brennero possono generare costi economici significativi. La stima di Uniontrasporti è contenuta nello studio “Worst Case Brenner”. Il rapporto ha calcolato la considerevole cifra di circa 640 milioni di euro all’anno, a causa dei ritardi e dell’aumento delle spese per l’autotrasporto.
Le limitazioni alla circolazione dovute ai lavori al ponte di Lueg per l’implementazione della corsia unica, infatti, si uniscono ai divieti già esistenti sull’autostrada del Brennero, causando in tal modo rallentamenti notevoli.
A risentirne non è solo l’autotrasporto in sé, bensì l’intero sistema di import export italiano, con ripercussioni persino sul turismo.
A lanciare l’allarme, basandosi proprio sullo studio di Uniontrasporti, è la camera di Commercio di Bolzano.
La corsia unica sul Ponte di Lueg e i suoi effetti
Dal 1° gennaio 2025 a causa dei lavori programmati il Ponte di Lueg, sito sull’A 13 del Brennero, sarà transitabile a una sola corsia. Si presume che la durata dei lavori del primo lotto sarà di circa due anni e mezzo. Ma per completare l’opera si potrebbe giungere addirittura fino al 2030. Cinque anni di limitazioni che spaventano l’economia italiana. Ma i lavori di manutenzione sono ormai irrinunciabili giacché il Ponte di Lueg, lungo quasi due chilometri (1804 metri) è stato costruito ben 55 anni fa.
Secondo la società austriaca che gestisce l’infrastruttura, Asfinag (Autobahnen und Schnellstraßen-Finanzierungs-Aktiengesellschaft), il costo dell’opera di ammodernamento e messa in sicurezza sarà di circa 300 milioni di euro.
Ma per l’autotrasporto italiano se non si prenderanno provvedimenti il prezzo da pagare sarà molto più alto.
Sarà infatti possibile percorrere il ponte di Lueg su entrambe le corsie solo per 170 giorni in direzione sud e 160 giorni in direzione nord.
Di qui il calcolo di una perdita annua di circa 640 milioni di euro.
Le proposte di Uniontrasporti per limitare i danni
I divieti per i camion e la limitazione del traffico al Brennero produrranno un effetto complessivo riducendo ulteriormente la capacità di questa infrastruttura strategica per l’autotrasporto, con impatti diretti sull’efficienza e la competitività del corridoio transalpino.
Per ridurre gli effetti negativi, quindi, Uniontrasporti propone due soluzioni chiave per migliorare il flusso dell’autotrasporto e gestire i divieti per i camion. La prima proposta è quella di aprire la circolazione a due corsie tutto l’anno per agevolare il passaggio e ridurre i tempi di percorrenza. La seconda soluzione, invece, è sospendere il divieto di transito notturno per i mezzi pesanti. Questo potrebbe ridistribuire il traffico nelle ore meno congestionate e agevolare gli scambi commerciali.
Una terza proposta proviene dalla Camera di Commercio di Bolzano che chiede di potenziare la Rola – autostrada viaggiante su rotaia – almeno fino a Trento. Ciò consentirebbe di ridurre significativamente il ricorso all’autostrada con effetti benefici sia sul traffico che sull’inquinamento.
Attualmente, il traffico sul ponte opera solo al 50% del suo potenziale, e questa percentuale rischia di diminuire ancora di più con i prossimi divieti di transito per i mezzi pesanti.