A poco più di un mese dal congresso annuale di Bordeaux si presenta l’occasione per una riflessione. Quanto è stato importante per i soci Astre Italia prendervi parte? Cosa hanno portato a casa dall’esperienza? Insomma una sorta di bilancio a freddo che non pretende certo di essere esaustivo ma che potrebbe fornire spunti utili ed interessanti per i prossimi appuntamenti, magari anche per quelli italiani.
Così ne abbiamo “chiacchierato” con quattro soci: Marino Poletto (Poletto Group), Roberto Sartori (Alpina Italia), Roberto Baldelli (Csm Trasporti) e Sandro Da Rold (Da Rold Cassol).
I momenti più apprezzati
Unanime il giudizio complessivo sul congresso annuale svoltosi in Francia dal 1° al 5 ottobre scorsi: un appuntamento “fondamentale, importante, interessante”.
«I congressi Astre sono sempre organizzati molto bene. In maniera scrupolosa – ha commentato infatti Marino Poletto – E da quel che è emerso direi che si prospetta un anno dinamico. Il gruppo sa muoversi bene e guarda sempre avanti».
«Se dovessi scegliere non posso che riferirmi alla plenaria tenutasi nella sala convegni del “Museo del Vino”. – ha interloquito Roberto Baldelli – È stato il momento topico dei cinque giorni del convegno, gli interventi ci hanno suggerito prospettive nuove e diverse attraverso le quali provare ad interpretare questi tempi così veloci e complessi, e contemporaneamente hanno collocato il nostro mondo in una cornice di più ampio respiro: quello europeo».
«Mi è piaciuto molto l’economista Philippe Dessertine – ha aggiunto senza esitazioni Roberto Sartori – ma trovo che la cosa più interessante sia l’apertura dei Francesi verso l’Europa. Un cambio di marcia positivo per tutto il raggruppamento, che porterà sicuramente beneficio e crescita».
Ironico, ma non tanto, Sandro Da Rold che ha trovato «la cena conviviale nel locale dei sottomarini» il momento più interessante dell’intero congresso. Un momento che per l’imprenditore bellunese è servito a consolidare e intessere nuovi rapporti. Da Rold ha infatti spiegato che il valore aggiunto di esser parte di un gruppo come Astre è «L’elevato numero e la qualità delle conoscenze che si fanno con colleghi del nostro settore».
L’importante è…partecipare
Una prospettiva non trascurabile, giacché al Congresso di Bordeaux hanno preso parte ben 200 dirigenti in rappresentanza di 125 aziende associate, accompagnati da 90 familiari e 127 partner, provenienti da sei paesi diversi. Insomma una massiccia e importante rappresentanza del mondo della logistica e dei trasporti europeo.
Un valore aggiunto, quello della partecipazione ad Astre, che Baldelli sintetizza così: «La partecipazione ad Astre non offre vantaggi tangibili e immediati, ma consente di cogliere opportunità. Opportunità di crescita personale e collettiva che contribuiscono a far crescere le aziende attraverso il confronto tra soggetti diversi, opportunità di aggregazione che consentono di presentarsi come gruppo dotato di massa critica capace di proporsi come soggetto notevole, sia per i clienti che per i fornitori della catena della logistica e del trasporto».
Desidererebbe congressi più frequenti Sartori che ha notato come «una maggior frequenza poterebbe ulteriori benefici», mentre per Da Rold la cadenza annuale «consente di ottimizzare gli incontri e organizzarli al meglio», Poletto fa notare che magari «Basterebbero tre giorni alla volta» e Baldelli conclude «Credo che la cadenza annuale sia quella giusta: è un momento di incontro, di scambio e di riflessione che necessita anche dei giusti tempi di preparazione».
Il futuro
E sul percorso futuro del gruppo i nostri quattro soci non hanno dubbi.
Lo ha anticipato Sartori, che vede nell’apertura all’Europa un «cambio di marcia positivo». Sandro Da Rold suggerisce: «Un ampliamento del raggio d’azione maggiormente orientato alla Logistica oltre che il trasporto». Poletto afferma «Mi aspetto una implementazione di tutto il sistema operativo per il prossimo anno, proprio dal punto di vista del software e del sistema. È un po’ come l’Europa, c’è quella economica ma non ancora quella politica. In Astre, invece, serve unificare i protocolli operativi». Non si sbilancia troppo, infine, Baldelli. «Pur essendo in Astre da due anni, non mi sento nella condizione di poter dare consigli, e se mi trovassi in questa situazione il primo passo sarebbe senz’altro quello di portare il mio contributo all’interno delle riunioni di regione».