Un veicolo full electric adibito al trasporto per la grande distribuzione. Da ottobre infatti Trasncoop utilizza un camion frigo per la grande distribuzione a trazione interamente elettrica.
Il mezzo consente di risparmiare in un anno ben 62 tonnellate di emissioni di CO2.
Una sperimentazione tra le prime in Italia. Ne parliamo con Luca Genitoni, direttore generale di Transcoop.
«Il nostro Consorzio sta lavorando molto alla transizione green. Ci occupiamo di logistica, quindi ridurre le emissioni è per noi un dovere. L’acquisto di questo mezzo completamente elettico rientra nella nostra mission. È un esperimento che ci consentirà di valutare il rapporto costi-benefici ma è anche, non lo nego, un’operazione di marketing, di immagine».
Uno dei problemi maggiori dei veicoli elettrici è l’autonomia. Il vostro come si comporta?
«Effettivamente ha un’autonomia di 300 chilometri che, per chi opera nella logistica, sono pochi. Infatti viaggia esclusivamente tra Parma e Reggio. Altrimenti non potrebbe coprire la distanza e avrebbe bisogno di ricaricarsi. Significherebbe una sosta piuttosto lunga che raddoppierebbe i tempi del viaggio. Senza contare che occorrono infrastrutture di ricarica molto potenti e veloci per un mezzo come il nostro. E questo è ancora un problema notevole. Ma entro i 300 chilometri non abbiamo problemi».
Finora l’esperimento come sta andando?
«Finora bene. Volevamo dare un segnale tangibile sia per la tutela dell’ambiente che per l’attenzione all’innovazione. Ma è stato possibile grazie ad un accordo tra un nostro socio e Conad che è altrettanto attenta all’immagine green. Attualmente la gestione di un mezzo elettrico ha costi maggiori dei veicoli tradizionali con motore endotermico».
Quali sono i costi che incidono di più?
«Innanzitutto quelli di acquisto del mezzo. I veicoli full electric costano ancora troppo. Poi le ricariche. Il costo dell’energia è aumentato notevolmente in questi anni. Il nostro esperimento durerà tre anni e ci consentirà di valutare il rapporto costi – benefici».
Dal punto di vista pratico finora com’è andata?
«Abbiamo iniziato l’esperimento ad ottobre quindi con l’avvicinarsi del freddo temevamo che le batterie potessero darci problemi. Ma finora devo dire che non è capitato. Il veicolo non ha dato alcun problema su strada da questo punto di vista. E con l’avvicinarsi della stagione calda dovrebbe consumare anche meno energia. Ritengo che si tratti di un test molto interessante».
Quali altre valutazioni farete?
«Ci chiediamo, visto il notevole investimento iniziale, tra tre anni che valore avrà il mezzo? Anche perché a quel punto le batterie potrebbero essere vicine alla fine dello loro vita».
Il problema di un eventuale smaltimento delle batterie ve lo siete posto?
«Infatti sarà un problema da risolvere a cui finora si è pensato poco a livello nazionale. Chiaramente i mezzi full electric non possono essere, almeno per il momento, l’unica soluzione per raggiungere gli obiettivi della transizione verde. Per questo stiamo innovando la flotta anche con diversi mezzi endotermici che utilizzano bio carburanti e carburanti sintetici. Abbattono notevolmente le emissioni, costano di meno, possono percorrere tragitti molto più lunghi senza problemi di ricarica e non avremo problemi futuri di smaltimento. Crediamo che l’elettrico possa essere una strada interessante per alcuni tipi di consegne, se dall’altra parte si accettano costi maggiori e, soprattutto, se nel frattempo si riusciranno a risolvere i problemi attuali. Ma non può essere l’unica strada. Ci auguriamo perciò che vengano eliminati i vincoli attuali per i carburanti sintetici. Siamo imprenditori e dobbiamo valutare il rapporto costi -benefici».